L’analisi senza più genealogia
- On 20 Maggio 2015
- abbandono, analisi, genealogia, invidia
L’analisi senza più genealogia
L’analisi rende inutile pensarsi e “pensarci su”, situando ciascuna cosa nel registro intellettuale che esige il gerundio e dissipa ogni eventuale rivendicazione. L’analisi è senza ontologia, senza possibile rappresentazione dell’essere.
Pensare, pensarsi sospende l’analisi, sospende il processo intellettuale. Istituisce un supporto concreto e sostanziale su cui credere di potere basarsi, sulla scorta dei casi precedenti. È la paralisi. Da qui ogni idea di algebra e/o di geometria del tempo.
Pensarsi vale a istituire una genealogia. E nella genealogia il successore si rappresenta vittima di chi lo ha preceduto. L’origine e il suo segno. Il destino e il suo segno. Il segno deve venire rappresentato e esibito. L’araldica del segno dell’origine è la sintomatologia, che fa del mimetismo la sua vetrina.
L’invidia enuncia: “Vorrei avere quel che hai tu”. “Quel che hai tu potrebbe spettare a me, se tu non ci fossi”.