Il disagio e la cura. La cura è intellettuale
La paura, l’indecisione, il panico, la tristezza, l’inquietudine, la propensione al cedimento, il senso d’inadeguatezza rispetto alle cose da fare per compiere i propri progetti e desideri, non sono malattie, ma sono le conseguenze di fantasie inconsce non analizzate e che sembrano reali, finché non sono analizzate e elaborate.
Anche l’insonnia talora conseguente, l’angoscia, le alterazioni della sessualità e dell’alimentazione non sono malattie, ma la conseguenza transitoria di una produzione fantasmatica accanto a un’esigenza di chiarezza trascurata.
Fare l’analisi è il modo per capire ciò che risulta oscuro o confuso, e anche per cogliere i nessi fra ciò che accade nella vita e le conseguenze che si presentano come impedimenti impensabili e incredibili. Senza cogliere questi collegamenti, le difficoltà che impediscono il procedere del progetto e del programma di vita restano inspiegabili. L’esigenza di chiarezza è imprescindibile per ciascuno.
Importa capire, non assumere psicofarmaci. L’assunzione di psicofarmaci non giova alla comprensione e all’intendimento di ciò che è necessario capire, ma ottunde l’intelletto e i talenti.
Ruggero Chinaglia è medico, psichiatra, psicanalista e da oltre trentacinque anni pratica l’esperienza cifrematica della scienza e della clinica della parola. Accanto alla pratica analitica e clinica, organizza e tiene corsi, conferenze, dibattiti sia intorno alle questioni che emergono dalla sua attività sia intorno a ciò che è proposto dalle emergenze sociali e civili.