La paura del nulla
- On 17 Marzo 2018
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29 marzo, 5 e 12 aprile 2018, alle ore 21, nella sala Caduti di Nassiriya, in Piazza Capitaniato, 20 a Padova, serie di tre conferenze del dott. Ruggero Chinaglia, psicanalista, cifrematico,
sul tema
La paura del nulla
Per affrontare e dibattere le numerose implicazioni della questione della paura, che è paura del nulla e che ruota attorno all’idea di dovere padroneggiare ciò che è ignoto, l’Associazione cifrematica di Padova organizza la serie di incontri sul tema con tre conferenze dal titolo
Giovedì 29 marzo 2018, IL PRINCIPIO E L’IDEA DEL NULLA
Giovedì 5 aprile 2018, IL LUOGO DELLA PAURA
Giovedì 12 aprile 2018, L’UTOPIA DI VIVERE SENZA DISAGIO
C’è una sorta prescrizione cui molti si sentono condannati: è la prescrizione all’alternativa fra il bene e il male, fra la vita e la morte, fra il benessere e la malattia, fra determinismo e indeterminismo, fra immanenza e trascendenza, fra presenza e assenza, fra evidenza scientifica e illuminazione, fra fortuna e sfortuna, fra l’ideale e il sociale, tra la tolleranza e la vendetta, tra avere e non avere tempo, tra l’idea di origine e l’idea di fine.
Stabilire il criterio o i criteri per vivere esige ricerca e sforzo intellettuale. Molto più facile risulta, per lo più, aderire a determinati postulati che istituiscono la mentalità comune. Sono postulati fondati sul nulla inteso come fondamento e di cui ognuno si fa una rappresentazione ideale.
La questione intellettuale procede dall’ignoranza della parola e è costitutiva perché possa instaurarsi l’ascolto di quel che si dice, l’ascolto della novità, nella combinatoria inedita che mai è riconducibile al detto, al fatto, all’analogo, al simile. Questa ignoranza è una proprietà della particolarità della parola che è stata chiamata da Freud l’inconscio e che mai è stata effettivamente accolta dalla civiltà, nella sua globalità.
La parola è libera di divenire cifra, qualificandosi, e la verità è effetto della cifra. Per ciascuno vale la tensione della parola a divenire valore. Ciò esige lo sforzo intellettuale per intendere il progetto e il programma di vita e il suo dirsi nella domanda. L’ignoranza della parola e la necessità della ricerca sono respinte dall’epoca della facilità, che si appella sempre più alla tecnologia e ai principi dell’omologazione, per conseguire risultati standard, rapidi e generali, sostanziali.
Ciò che sfugge al paradossale “obbligo di conoscere e di conoscersi” proprio alla mentalità vigente, si rappresenta come idea del nulla e costituisce i pretesti della paura, come paura del nulla.
Contro la natura della parola con le sue proprietà e le sue virtù il nulla è proposto dal discorso di padronanza come il fondo, l’origine, il destino, la sostanza senza il tempo e senza la parola, l’idea pura.
Da qui sorge la paura del nulla quando la negazione dell’avvenire, la fine del tempo, l’espunzione della domanda e dell’Altro, la condanna all’essere o al non essere nella circolarità sono dati come possibili e probabili.
Per informazioni: associfrematica@gmail.com oppure tel. 049 656218
Ingresso libero