Dalla solitudine alla salute. La vera cura
- On 12 Gennaio 2018
Giovedì 18 gennaio 2018, alle ore 20,45, nella sala polivalente della biblioteca Ruffilli in Vicolo Bolognetti, 2 a Bologna, nel quadro del corso I padroni del nulla, diretto da Sergio Dalla Val, brainworker, psicanalista, cifrematico, Ruggero Chinaglia, psichiatra, psicanalista, cifrante, presidente dell’“Associazione Cifrematica di Padova”, tiene la conferenza
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Dalla solitudine alla salute. La vera cura
Leggendo i giornali, ascoltando i media radio televisivi e l’internet del pettegolezzo, risalta il proposito degli apparati politici e scientistici di definire l’epoca in corso come epoca della tolleranza, dell’accoglienza, dei rimedi contro la violenza, l’abuso, l’omofobia, la sessuofobia e i relativi eccessi. Questo sforzo democratico e progressista di difesa e tutela del bene dei cittadini presenta la sua altra faccia nel perfezionismo della sua macchina diagnostica e prognostica, nonché terapeutica, contro ogni sorta di disturbo che verrebbe a minare la pace e la tranquillità dei cittadini stessi, nonché la quiete pubblica, la salute pubblica, la sanità pubblica. Il perfezionismo diagnostico, prognostico, terapeutico, vantato come insegna del progresso, della democrazia, del bene sociale indica l’intolleranza del sistema al disturbo. L’intolleranza alla parola.
E lo psicofarmaco trova sempre più largo impiego proprio sul presupposto di evitare la terapia come cammino artistico. Intanto, la psicologia sfoggia le sue ultime trovate, le simulazioni dei modelli: le simulazioni della realtà, le simulazioni del sintomo, le simulazioni della terapia, le simulazioni dei colloqui, delle sedute, nella psicoterapia e non solo, per dimostrare l’unità e l’uniformità di genere. Per l’applicazione di metodi standard. Tutto ciò ha instaurato il modello tecnologico di cura come rimedio per togliere deficit o danni o fastidi. Ogni cura si sta sempre più riducendo all’applicazione di un protocollo comune, uno schema di genere, per alleviare ogni male.
La cura con gli effetti di terapia che la caratterizzano, esige la domanda e la sua articolazione, la modulazione narrativa, il racconto. La cura si attua nella parola e esige lo scambio, il dispositivo intellettuale, la formazione, la crescita, l’educazione, l’acquisizione. La cura non si può applicare e nemmeno imparare. Il miraggio della cura standard mostra costantemente i suoi limiti, dove è proposta all’insegna del risparmio di sforzo o di tempo. La cura è senza risparmio. E va nella direzione di trovare il modo di vivere.