L’inconscio, la scrittura
- On 23 Febbraio 2015
- inconscio, psicanalisi, scrittura
Da giovedì 5 marzo 2015, alle ore 21, nella Sala di Palazzo Eurobuilding, in Largo Europa 16, 1° piano, scala A, a Padova, comincia una serie d’incontri settimanali con dibattito, tenuti da Ruggero Chinaglia, medico, psicanalista, cifrematico dal titolo
L’inconscio, la scrittura
La conclusione, il compimento, il risultato esigono la scrittura.
La scrittura, che non è “la parola scritta”, esige il processo interminabile della qualificazione e della valorizzazione. Come avviene? Come si scrivono le cose? E dove? E quando? Qual è la sua lingua?
Quando il motto “Una volta per tutte” si apre al caso di “questa volta”, allora può cominciare la scrittura. Quando il fare non è rivolto alla sua fine, come dice il motto: “Non vedo l’ora che sia finita”, ma la domanda, l’esigenza, l’occorrenza, secondo il disegno e il programma, non possono essere rimandate, allora c’è la chance che esse si scrivano. Senza alternativa fra il compito e il dovere.
Molti si attendono dall’avvenire frutti copiosi, abbondanza di risultati, una vita migliore, ma come si dispongono a questo? Secondo quale logica?
Niente avvenire, senza la scrittura.
Questi incontri si rivolgono a chi è provvisto di curiosità e spirito costruttivo e non si accontenta del dibattito televisivo, né della versione canonica dei “fatti”, né delle verità condivise e accettate, né della vita standard. I modi di dire, i proverbi, i luoghi comuni, gli slogan sono pretesti per la ricerca, perché la verità si effettui.
La verità non ha amanti, ma ricercatori.
Proponiamo una ripresa del termine inconscio, per indicare la sua attualità e la sua imprescindibilità dall’atto di parola. Non c’è modo di sbarazzarsene anche tentando di negarlo.