Che fare a Padova il giovedì sera?
- On 8 Marzo 2015
- cifrematica, formazione, giovedì sera a Padova, scrittura
Formazione e vita
Che fare a Padova il giovedì sera?
Che fare a Padova, il giovedì sera? Dal 5 marzo 2015, ogni giovedì sera alle ore 21, nella Sala di Palazzo Eurobuilding, in Largo Europa 16, 1° piano, scala A, Ruggero Chinaglia, medico, psicanalista, cifrematico tiene una conferenza con dibattito. Il titolo della serie di questi incontri è L’INCONSCIO, LA SCRITTURA.
Si tratta di un percorso attraverso vari temi, tra cui:
- Dove sta l’inconscio
- Le donne, la differenza
- Il mito di Penelope
- La realtà e il reale
- Il vento e la fronda
- Il filo della scrittura
- Il posto e la posizione
- Cosa si scrive?
- Iniziare e finire, cominciare e concludere
- Il giusto e la giustizia
- Il lieto fine
Questi incontri si rivolgono a chi è provvisto di curiosità e spirito costruttivo e non si accontenta del dibattito televisivo, né della versione canonica dei “fatti”, né delle verità condivise e accettate, né della vita standard. I modi di dire, i proverbi, i luoghi comuni, gli slogan sono pretesti per la ricerca, perché la verità si effettui.
La verità non ha amanti, ma ricercatori.
Proponiamo non a caso il termine inconscio, per indicare la sua attualità e la sua imprescindibilità dall’atto di parola. L’inconscio è la logica particolare di ciascun atto. Non c’è modo di sbarazzarsene anche tentando di negarlo.
La conclusione, il compimento, il risultato esigono la scrittura.
La scrittura, che non è “la parola scritta”, esige il processo interminabile della qualificazione e della valorizzazione. Come avviene? Come si scrivono le cose? E dove? E quando? Qual è la sua lingua?
Quando il motto “Una volta per tutte” si apre al caso di “questa volta”, allora può cominciare la scrittura. Quando il fare non è rivolto alla sua fine, come dice il motto: “Non vedo l’ora che sia finita”, ma la domanda, l’esigenza, l’occorrenza, secondo il disegno e il programma, non possono essere rimandate, allora c’è la chance che esse si scrivano. Senza alternativa fra il compito e il dovere.
Molti si attendono dall’avvenire frutti copiosi, abbondanza di risultati, una vita migliore, ma come si dispongono a questo? Secondo quale logica?
Niente avvenire, senza la scrittura.
È affrontata anche la questione della formazione intellettuale che sta alla base di ciascun lavoro, intrapresa o professione. Dall’azienda, alla banca, alla scuola, al tribunale, all’ospedale, alla pubblica amministrazione l’assenza della formazione alla parola trae con sé la fantasmatica della palude, o della vita infernale, che invoca per lo sbocco un incantesimo o la sua fine, come in ogni fiaba.